sabato 28 luglio 2012

IN SARDEGNA COME A TARANTO

Come a Taranto con l'ILVA, anche in Sardegna con ALCOA, EUROALLUMINA & C, di fronte allo scempio ambientale e umano, reiterato da quelle "imprese": nessuno paga, nessuno ripulisce e, soprattutto, nessuno parla di riconversione.
Da una parte con il sostegno dei soggetti che dovrebbero tutelare il vero lavoro nell'Isola e che, invece, in cambio di un voto o di qualche mazzetta, seminano miseria, malessere e disperazione. Dall'altra con la complicità di pochi rapaci che, o guadagnano ciffre astronomiche o un misero assegno mensile, condito con squallido lavoro in nero. Il tutto in barba al mio, al vostro e al loro stesso diritto alla salute. Il tutto in sfregio al diritto di tutti ad un lavoro sano e dignitoso.
A nulla serve l'impegno dei pochi politici onesti rimasti, dei numerosi comitati e gruppi spontanei di cittadini, che da anni chiedono semplicemente il rispetto di due diritti fondamentali, riconosciuti non solo dalla Costituzione attualmente applicata in Sardegna, quella italiana, ma da tutte le convenzioni e accordi internazionali che tutelano e salvaguardano i diritti dell'uomo e della donna: IL DIRITTO AL LAVORO E IL DIRITTO ALLA SALUTE.
Diritti che, in Sardegna, pare siano divenuti da tempo INCOMPATIBILI tra loro.
Chiudiamo subito quelle industrie. Affidiamole ai lavoratori stessi ed a manager responsabili. Utilizziamo bene i fondi europei, che stiamo per restituire stupidamente a Bruxelles, per ripulire e riconvertire.
Ci sarà lavoro per tutti e anche di più, e per tanto tempo.
Intanto mettiamo in moto la macchina della Giustizia, per recuperare almeno una parte delle perdite e dei danni gravissimi che abbiamo subito.
Questo è ciò che avviene nei paesi civili.

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Il missionario padre Dario Bossi scrive dall'Amazzonia e propone un incontro internazionale a settembre a Taranto.
(Non sarebbe male averlo anche in Sardegna.......).

Da: http://www.peacelink.it/

Il Brasile padre Dario sta lottando con le popolazioni locali contro la multinazionale Vale che rifornisce l'Ilva con il minerale di ferro estratto dalla foresta amazzonica.
Ci scrive padre Dario:
"Questa notizia della chiusura dell'Ilva é molto importante e la stiamo rimbalzando anche qui nel nord del Brasile, provocando la nostra giustizia ad avere lo stesso coraggio.
Comprendiamo la disputa tra la difesa ambientale e la necessitá di lavoro, ma siamo convinti tutti che si possa promuovere l'una favorendo anche l'altra.
Anche da noi il conflitto con l'impresa Vale si fa sempre piú forte. Qui un intero quartiere che soffre i danni dell'inquinamento.
Proprio ieri siamo riusciti ad ottenere una coraggiosa decisione giudiziaria che sospende il processo di duplicazione della ferrovia della Vale.
Andiamo avanti insieme con coraggio.
Credo che questa alleanza tra noi e la gente che lotta contro Ilva sia sempre piú importante.
A settembre l'avvocato brasiliano Danilo Chammas, militante dei diritti umani e socio-ambientali, sará in Italia.
Vorremmo molto realizzare un incontro (il pú possibile partecipato e plurale), a Taranto, sul tema 'Il prezzo del ferro", rilanciando anche il libro scritto da Francuccio Gesualdi (editrice EMI - ci legge in copia Pier Maria Mazzola) e soprattutto rilanciando strategie e pratiche comuni.
Cosa ne dite?
Un grande abbraccio,
p. dário - da Açailândia - MA

http://padredario.blogspot.com/

É graça divina começar bem. Graça maior persistir na caminhada certa. Mas graça das graças é não desistir nunca.
(D. Hélder Câmara)
E' grazia divina cominciare bene. E' grazia più grande persistere nel cammino certo. Ma e' grazia delle grazie non desistere mai.
Don Helder Camara

ILVA SOTTO SEQUESTRO, RAFFICA DI ARRESTI

Anche il patron Riva fra gli indagati. L'accusa è di disastro ambientale. Il ministro Clini: "Chiederò il riesame con la massima urgenza. Ci sono risorse per 336 milioni di euro". Circa 5mila lavoratori si sono messi in marcia verso la città. Cgil-Cisl-Uil pronti a iniziative per tutelare il lavoro.
“A Taranto si muore a causa dell’inquinamento e non lo dicono il Verdi ma la perizia epidemiologica della Procura. .... A Taranto ogni mese muoiono tra le 2 e le 3 persone a causa dell’inquinamento industriale: 386 decessi negli ultimi 13 anni”.

Lettera aperta degli ambientalisti sulla questione Ilva

Alla luce degli ultimi sviluppi del “caso Ilva”, alla ribalta delle cronache nazionali in questi ultimi giorni, riportiamo il comunicato stampa dell’associazione ambientalista “Taranto Respira”.